Dopo 2 anni in cui la pandemia ha impedito la tradizionale ordinazione sacerdotale a Roma di alcuni dei legionari di Cristo che concludono il loro periodo di studi. Sabato 7 maggio, il Card. Giuseppe Bertello ha ordinato 28 legionari nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma. I nuovi sacerdoti provengono da: Argentina, Germania, Brasile, Cile, Colombia, Corea del Sud, Italia, Francia, Stati Uniti e Messico.

Il Card. Bertello, ha detto nella sua omelia che «la nostra gioia è, innanzitutto, espressione di gioia e gratitudine della Chiesa al Signore per aver chiamato questi giovani a consacrare la loro vita a Lui e che oggi li conta tra i suoi ministri». Ha menzionato la preghiera sacerdotale del Vangelo di Giovanni e con essa ricordava ai futuri sacerdoti che «la consacrazione di Gesù è, innanzitutto, una separazione dal mondo, che lo rende proprietà esclusiva del Padre, e un’oblazione perché si consegna a Lui offrendosi come vittima sulla Croce». Ha anche fatto riferimento all’omelia di Papa Francesco durante la Messa Crismale del Giovedì Santo: «ci ha ricordato che non dobbiamo lasciarci incantare dalla tentazione del trionfalismo, del successo, né rinchiuderci nella mentalità di un semplice funzionario, che, invece di mantenere lo sguardo fisso sulla Croce di Gesù, si rallegra delle proprie capacità».

Il padre Savio Zanetta, LC, rettore della comunità di teologia della sede della Direzione Generale, ha sottolineato che questa celebrazione «È come un respiro di aria fresca in mezzo a quello che abbiamo vissuto con la pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi umanitaria che tutto ciò ha lasciato. Le ordinazioni sono un modo visibile di come Dio vuole portare la sua parola, conforto e misericordia a molte persone attraverso i neo-sacerdoti».

Il rettore del Collegio Internazionale Legionari di Cristo a Roma, padre Christopher Brackett, LC, facendo riferimento ai appena ordinati, ha detto: «Ci mancano le parole per esprimere ciò che viviamo in ogni ordinazione sacerdotale, il mistero, il dono, la generosità di chi si ordina, ma anche dei loro genitori che affidano a Dio la vocazione dei loro figli. Oggi senza dubbio il cuore si riempie di gioia e allegria nel vederli arrivare all’altare, prostati davanti a Dio per ricevere l’ordinazione. Un mistero di grazia».

Il padre John Connor, LC, direttore generale dei Legionari di Cristo, ha condiviso che «Per me, come direttore generale, è motivo di speranza vedere questi nostri fratelli arrivare a questo momento. Ringrazio Dio e faccio i miei complimenti a ciascuno di loro, ai loro familiari, ai loro formatori e chiedo che il dono che oggi ricevono nell’ordinazione si renda fecondo lungo tutto il loro ministero sacerdotale».

Concelebrarono insieme al cardinale Giuseppe Bertello, gli vescovi Paolo Shiavon, vescovo ausiliare emerito della diocesi di Roma; Jesús Herrera Quiñónez, vescovo di Nuevo Casas Grandes, Messico; Zeno Hastenteufel, vescovo emerito di Novo Hamburgo; João Francisco Salm, vescovo di Novo Hamburgo; Edson de Mello, vescovo di Cachoeira do Sul; Edilso Soares Nobre, vescovo di Oeiras; Francisco de Assis dos Santos Gabriel, C.SS.R, vescovo di Campo Maior; Alfredo José Espinoza Mateus, SDB, arcivescovo di Quito; Andrés Gabriel Ferrada Moreira, segretario della Congregazione per il Clero e, ha assistito senza concelebrazione Mons. Samir Nassar, arcivescovo maronita di Damasco. Hanno anche concelebrato l’eucaristia 150 sacerdoti.

Il percorso formativo come legionari di Cristo dura circa 12 anni, durante i quali si fa un discernimento per scoprire se il sacerdozio è ciò che Dio desidera per la propria vita. Si formano in Umanità, Filosofia, Teologia e fanno un periodo di pratiche apostoliche in vari luoghi. Al fine di formare un sacerdote che faccia di Cristo il centro della sua vita per irradiarlo alle anime. Le chiavi di questo percorso formativo si trovano raccolte nella Ratio Institutionis «Christus vita vestra».

È stata creata una pagina web in cui si trasmetteva la cerimonia in diretta in diverse lingue, e da cui si può adottare spiritualmente i nuovi sacerdoti pregando per loro e per il loro sacerdozio.