Il Card. Fernando Sebastián ha impartito un corso ai legionari di Cristo che vivono in Spagna incentrato sul presente e sul futuro della vita consacrata, nonché sugli aspetti fondamentali che devono caratterizzare questo tipo di vita nella Chiesa. L’incontro si è svolto nei giorni 3 e 4 gennaio, a Salamanca, e, durante quei giorni, il Cardinale Sebastián ha anche tenuto alcune conferenze sulla situazione della Chiesa in Spagna dalla Transizione fino al momento attuale.
Il P. Justo Gómez, LC, prefetto territoriale degli studi della Legione di Cristo in Spagna, considera questo incontro con il Cardinale come un “regalo di Dio” perché “ci ha aiutato a continuare a approfondire la nostra vita consacrata e, cosa più importante, la primazia della vita teologale, la vita di imitazione e seguimento di Cristo e la visione escatologica della vita”.
Necessità di una visione escatologica
Dopo un’introduzione teologica alla vita consacrata, Don Fernando ha presentato alcune linee sul futuro della vita consacrata. Tra gli altri aspetti ha sottolineato che il calo delle vocazioni si deve, tra le altre ragioni, al calo della natalità, e quindi degli ambienti familiari in cui si perde “un’attrazione per la vita ascetica, generosa e impegnativa”. Oppure, come accade anche in altri casi, non c’è una esperienza di “una fede intensa ed efficace”. Da questo tipo di ambienti di solito non emergono vocazioni.

Tuttavia, per il Cardinale Sebastián, una delle grandi carenze presenti è la mancanza di “visione escatologica della fede e della vita cristiana: la speranza cristiana è speranza della vita eterna”. Attualmente, c’è una visione della vita molto secolarizzata, anche della stessa vita cristiana. La apparente guarigione che apporta la Chiesa sembra perdere la sua visione escatologica. Ed è qui che la vita consacrata ha un ruolo speciale, perché se c’è qualcosa che la caratterizza, è che la vita consacrata deve essere una “anticipazione della vita eterna”.
Il seguire e l’imitazione di Gesù Cristo
La proposta del Cardinale Sebastián, come ha spiegato ai legionari, passa necessariamente attraverso una pastorale familiare e giovanile: la pastorale vocazionale inizia con una “pastorale familiare sincera ed efficace”, e anche con una pastorale giovanile esigente in cui si viva il seguire di Gesù. E questo perché, davvero, l’essenziale della vita consacrata è il “seguire e l’imitazione di Gesù Cristo”, insieme a una “fede appassionata e impaziente” e “l’urgenza di raggiungere e vivere i beni del Regno di Dio”.
Don Fernando è stato molto chiaro: “I nostri istituti non hanno le loro radici nei fondatori e nelle costituzioni stesse, ma in Gesù Cristo, così come nella vita degli apostoli e nei consigli e nei modelli di vita del Vangelo”. “Che la vita consacrata – ha continuato – sia un modo di vivere in cui predomini la vita teologale. Non la disciplina e né l’uniformità. Una vita in cui abbiano la primazia la fede, la speranza e la carità”.