Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, un’opportunità speciale per uscire per le strade di Roma e invitare i passanti ad entrare in una chiesa e pregare per questa intenzione. Lo scorso sabato 21 gennaio è ciò che hanno fatto un gruppo di padri e fratelli legionari di Cristo: si sono diretti alla Chiesa della canonica di Santa Barbara dei Librari, una piccola chiesa vicino a Campo de’ Fiori, e lì come in altre occasioni in cui hanno organizzato questa attività chiamata StreetFaith hanno iniziato a invitare le persone a pregare per questa intenzione all’interno della Chiesa.
Alfonso León Sánchez, LC, colombiano e studente di filosofia, ci racconta che a un certo punto si sono avvicinate a loro un gruppo di persone. “Erano cristiani ortodossi venuti a Roma in pellegrinaggio. Immediatamente si è avviato il dialogo. Proprio lì –ci spiega– perché era la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Provenivano dalla Siria e dall’Iraq”. Cattolici e ortodossi condividendo esperienze di fede, di cui il fratello Alfonso ricorda in particolare la seguente: “Una delle donne ci ha raccontato che suo fratello aveva appena ordinato sacerdote in Iraq in una chiesa che era stata appena bombardata…”.
I fratelli, da parte loro, hanno spiegato in cosa consisteva la loro attività di invitare le persone a pregare per l’unità dei cristiani, “e in quella grande croce, sulla quale le persone scrivono su un post-it con la loro intenzione, loro hanno scritto in arabo le proprie: per l’unità dei cristiani, per la pace nei loro paesi e per i cristiani perseguitati a causa della loro fede”.
L’incontro si è concluso pregando tutti il Padre Nostro, ognuno nella propria lingua. Il fratello Alfonso ci spiega che è stata un’esperienza che lo ha commosso: “Non sei solo in questo cammino, e anche se sono colombiano e sono a Roma, sono unito alla sofferenza di tutti loro. Come ha spiegato il Papa in questi giorni: se uno soffre, soffriamo tutti. E se uno gioisce, gioiamo tutti”.