Sala Stampa      Ambienti Sicuri      Regnum Christi

     
  • Chi siamo
    • Spiritualità
    • Storia
    • Statistiche
    • Regnum Christi
  • Dove siamo
    • Territori e Delegazioni
    • Paesi di missione
  • Governo
    • Direttore generale
    • Consiglio generale
    • Ufficiali superiori
    • Departimenti
    • Capitolo generale
  • Apostolati
  • Essere Legionari
    • Discernimento vocazionale
    • Centri vocazionali
    • Fasi di formazione
    • Contatto vocazionale
  • Notizie
    • Notizie Italia
    • Legionari
    • Chiesa
    • Santo Padre
  • Risorse
    • Biblioteca legionaria
  • Contatto
Notizie

Aiutando le vittime dei terremoti in Nepal

Pubblicato il 3 Dicembre, 2013
Notizie

Kelly Suter ci condivide alcune esperienze di supporto fornito al Nepal durante i terremoti.

Il Nepal è, senza dubbio, uno dei paesi più belli che abbia visto. Un paese con molta cultura di generosità, rispetto e gentilezza. Mi meraviglio delle persone che posso aiutare qui in Nepal, poiché sono persone a cui rispetto profondamente.

Sono arrivata in Nepal circa due settimane fa. Poco dopo essere arrivata a Kathmandu, sono partita verso Dhading Besi, il distretto principale di Dhading che sarebbe stata la mia base. Il distretto di Dhading si trova a nord-ovest di Kathmandu ed è uno dei distretti che ha subito più danni dal passato terremoto. Il terreno è montuoso e collinare, con strade pericolose che la gente si rifiuta di percorrere. Attraverso queste colline e montagne coperte di neve, si trovano villaggi che sembrano pendere da un filo a causa dei paesaggi ripidi. Le case qui sono fatte di pietra. Sebbene siano pittoresche, queste case di pietra non hanno resistito alla magnitudo del terremoto di scala 7.8. In molti villaggi sono rimaste solo pietre ammucchiate. L’aiuto arriva molto lentamente a causa della difficoltà del terreno che è stato anche danneggiato o è diventato semplicemente impossibile da attraversare.

La mia responsabilità come direttrice della salute in emergenza, di Dhading, è monitorare l’attività e la partecipazione dell’unità medica mobile di Dhading. L’unità medica è composta principalmente da infermieri e medici americani, e volontari locali che fungono da traduttori, segretari e assistenti medici. Per diversi giorni, l’ufficio locale di distretto della salute di Dhading identifica e assegna all’unità medica mobile il villaggio che ancora non ha ricevuto aiuti dopo il terremoto. Una volta che il luogo è stato determinato e che i rifornimenti sono stati organizzati, il nostro team si trasferisce sul posto in elicottero. Rimanendo lì per due giorni, si gestiscono cliniche di salute, si valuta il danno causato dal terremoto, si parla con i leader delle comunità per identificare le necessità e si trovano pazienti che richiedano un’evacuazione immediata per essere portati in un ospedale delle città principali.

Il primo villaggio che ho visitato con l’unità medica mobile è stato Darka, che si trova a nord di Dhading Besi. Come molti altri,

Nepal 2015

Darka è stato completamente danneggiato dal terremoto. Il centro sanitario è crollato, le famiglie vivono in rifugi improvvisati che non supporteranno il periodo delle piogge, sono state danneggiate le tubature dell’acqua e ci sono problemi di criminalità nella zona.

L’unità medica mobile ha curato circa 200 pazienti a Darka. Di questi, 3 hanno avuto bisogno di essere evacuati. Il primo paziente è stata una bambina di sei anni che necessitava di un trattamento delicato a causa di una bruciatura al braccio, poiché stava già perdendo sensibilità e mobilità nell’arto colpito. Il secondo e il terzo paziente erano entrambe anziane che si sono ferite gravemente durante il terremoto. Una aveva una frattura alla vita e l’altra tutto il piede fratturato. Nonostante le fratture, entrambe le donne continuavano a prendersi cura dei loro familiari e a lavorare nei campi, poiché la sopravvivenza delle loro famiglie dipendeva da loro.

L’unità medica mobile ha portato i primi due in elicottero a Dhading Besi mentre io sono rimasta per accompagnare gli altri pazienti in un altro elicottero verso Kathmandu. Mentre il nostro elicottero decollava, Lalmaya — una delle anziane — ha iniziato a piangere. Di fronte all’impossibilità di parlare la sua lingua, l’unica cosa che sono riuscita a fare è stata avvicinarmi e prenderle la mano. Ha smesso di piangere, ma mi ha afferrato saldamente la mano per tutto il tragitto fino a Kathmandu. Dopo aver fatto scendere i pazienti dall’elicottero e averli passati a un veicolo, ho preso una bottiglia d’acqua dalla mia borsa e l’ho data a Lalmaya mostrandole di prenderne un sorso e di passarla agli altri. Mi ha guardato e ha annuito lentamente con la testa. Pensavo fosse arrabbiata per qualcosa che non aveva fatto bene e si aspettava che si lamentasse, ma ha solo messo l’acqua sul suo grembo e ha iniziato a piangere coprendosi il volto con le mani. Poco dopo, si è scoperta

Nepal 2015

sul volto, ha preso le mie due mani con le sue e le ha iniziato a baciare. Poi mi ha tirato verso di sé per mettere le sue mani sul mio volto. Sebbene non parliamo la stessa lingua, so molto bene cosa mi stava dicendo quando teneva il mio volto tra le sue mani. Non dimenticherò mai il suo gesto di gratitudine.

Dopo aver portato ogni paziente in ospedale e aver convinto Lalmaya a lasciarmi il braccio per dirigersi ai raggi X e permettermi di andarmene, finalmente sono arrivata al veicolo e sono tornata a Dhading Besi. I giorni successivi erano giorni di riposo per l’unità mobile, ma era il 12 maggio. Essere in Nepal nei giorni dopo il terremoto ci ha abituato allo stress quotidiano e difficilmente ne eravamo consapevoli. Ma quando il secondo terremoto ha scosso il Nepal e la terra ha iniziato a tremare quel pomeriggio crescendo in intensità di minuto in minuto, allora abbiamo preso coscienza del fatto. Un membro del team medico ha iniziato a gridare che dovevamo uscire tutti dall’edificio. Una volta fuori, ci siamo fermati per riorganizzarci e abbiamo visto come il prossimo edificio oscillava da un lato all’altro. Ci siamo uniti al resto della gente di Dhading, correndo e gridando per le strade finché non ci siamo allontanati dagli edifici e siamo arrivati in un terreno aperto. A quel punto abbiamo aspettato.

Dopo un po’, siamo tornati indietro, ma abbiamo dovuto correre di nuovo a causa di un altro scossa. Tutto Dhading Besi era nel caos, la gente faceva le valigie per andare nelle colline preferendo il pericolo del cammino alla morte schiacciati dagli edifici. Dopo il terzo scossa, abbiamo deciso di lasciare anche quell’edificio. Ci siamo spostati in un campo di capre. Alle 3 del mattino, un terremoto di magnitudo 6.1 ha colpito il Nepal e ci ha svegliato violentemente. Una cosa è passare il terremoto in piedi, un’altra è essere sdraiati e addormentati mentre improvvisamente si sente il crepitio del suolo con violenza e si percepisce il tremore, questo è qualcosa che disorienta e spaventa.

Prima del secondo terremoto, ignoravamo i rumori delle poche repliche, ma ora il colpo di una porta, il rumore e la vibrazione di un camion in strada e persino la sensazione di perdita di equilibrio ci hanno provocato uno shock che ci ha lasciati immobili. Tutti abbiamo una zaino di emergenza con il nostro passaporto, e dormiamo con qualcosa che ci permetta di alzarci rapidamente e correre per le strade. In definitiva, abbiamo una conoscenza migliore e un rispetto profondo di ciò che sta passando la gente del Nepal.

Dall’esterno, l’aiuto che si dà sembra eroico, ma dall’interno si vede tutto in modo diverso. È un privilegio e un dono essere la persona che è qui per offrire speranza e aiutare a guarire la sofferenza. Sebbene possa causarmi affaticamento e dolore fisico, allo stesso tempo mi riempie di vita, energia e di uno scopo più grande.

****

Articolo tradotto dall’originale in inglese “Kelly Suter: primo rapporto dal Nepal” in http://live.regnumchristi.org/.

Condividi

Entrata precedente
Il Papa Francesco scrive una lettera al Cardinale De Paolis
Entrata successiva
La missione: passione per Gesù, passione per il suo popolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Altre notizie

È online il nuovo sito www.legionaridicristo.it: Una finestra aggiornata sulla vita della Congregazione in Italia

2 Agosto, 2025

Un’estate che lascia il segno: il racconto dei campi ECYD 2025

2 Agosto, 2025

Madonna di Sezzano: Spiritualità, formazione e cultura

2 Agosto, 2025

XIV Convegno di “Mistero Grande”: il sacerdozio degli sposi come vocazione trasformante

2 Agosto, 2025

Luca Giacometti entra nel noviziato dei Legionari di Cristo: «Non so quale sarà il mio cammino, ma so che Dio mi chiama a stare qui ora»

13 Luglio, 2025

Edizioni ART e l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum insieme per un confronto attuale su matrimonio ed etica sessuale

13 Luglio, 2025

Missione Catechista: la nuova rivista per la formazione integrale del catechista di oggi

13 Luglio, 2025

Il Cardinale Pizzaballa benedice la nuova “Pentecost Room” al notre dame of jerusalem center

13 Luglio, 2025

Il mio Giubileo: un sussidio per vivere il tempo di grazia

23 Giugno, 2025

Il carcere quale monastero sfigurato: Oggi la Salvezza si è fermata in questa casa

27 Maggio, 2025

Le parrocchie dei Legionari di Cristo in Italia presenza viva nelle comunità, al servizio della Chiesa

8 Maggio, 2025

Portate avanti il carisma che il Signore vi ha donato 23 nuovi sacerdoti legionari ordinati a Roma

3 Maggio, 2025

La Congregazione dei Legionari di Cristo è un istituto religioso clericale di diritto pontificio, composto da sacerdoti e candidati al sacerdozio. Appartiene costitutivamente al Regnum Christi, famiglia spirituale e corpo apostolico.

Direzione Generale

Via Aurelia 677, 00165 Roma, Italia
8:00 am – 16:30 pm
+39 06 88961

Link utili

Regnum Christi
Consacrate del Regnum Christi
Consacrati del Regnum Christi

Tutti i diritti riservati 2025 © Legionari di Cristo

Politica sulla Privacy

Facebook
X
Instagram
WhatsApp
TikTok
Telegram
YouTube
Flickr
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Se continui a usare questo sito, accetti il loro utilizzo. Politica sulla privacy