Il 15 settembre, Solennità liturgica della Madonna dei Dolori, il P. John Connor, LC, inviò una lettera ai Legionari di Cristo dove condivide le sue riflessioni sulla nuova fase che si sta vivendo nella Legione, così come su quelli che considera i passi da compiere in questo cammino di conversione e rinnovamento.
Di seguito pubblichiamo il testo integrale della lettera.
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Venga il tuo Regno!
Roma, 15 settembre 2021Nostra Signora dei Dolori
Ai legionari di Cristo
Carissimi in Gesù Cristo:
Vi invio un cordiale saluto, insieme alle mie congratulazioni in occasione della solennità di Nostra Signora dei Dolori. Ella è stata per noi una compagna sicura e leale in tutti questi anni.«Lei, la Madre Dolorosa, ci incoraggia con il suo esempio e ci guida come buona e ferma pastora accanto alla croce di Gesù» (CVV 400).
Dalla pubblicazione del programma Gli Apostoli secondo il Cuore di Cristo, ho meditato molto sul significato di questa nuova fase nella Legione e sulla grande missione che ci attende. In questa occasione desidero condividere alcune riflessioni sulla nostra situazione attuale e su ciò che vedo ci manca in questo momento della nostra storia. Sono frutto della mia preghiera, delle conversazioni e riunioni che ho avuto con le comunità che ho visitato di persona o virtualmente, e dell’incontro che ho avuto con papa Francesco.
1. Integrare la nostra storia
Sono passati ormai più di dieci anni da un processo più intenso di rinnovamento e riforma. Abbiamo nuove Costituzioni approvate dalla Santa Sede, una Ratio di istituzione e una Ratio di studi che delineano una linea più chiara e sistematica del nostro carisma e processo di formazione. Inoltre, insieme a Statuti della Federazione del Ratio di Regnum Christi, che esprimono il nostro carisma comune con i consacrati, le consacrate e i laici. Infine, abbiamo un piano per gli anni a venire, Gli Apostoli secondo il Cuore di Cristo, che indica una visione e delle priorità per rafforzare la nostra vita e missione. Così, a livello istituzionale, è tempo di guardare avanti e avanzare con determinazione. Questa situazione, tuttavia, ci presenta una sfida: integrare la nostra storia affinché sia luce nel nostro itinerario e testimonianza dell’amore di Dio verso gli uomini.
Dialogando con il Santo Padre, condivisi la mia esperienza personale e abbiamo parlato della nostra storia istituzionale, di ciò che abbiamo vissuto come Congregazione, delle sfide che dobbiamo affrontare e del cammino che ci attende. Gli ho spiegato cosa come il Signore ci ha permesso di sperimentare il mistero pasquale in modo particolare come comunità religiosa. Tutti questi anni di purificazione sono stati un invito a morire a noi stessi, convertirci e accettare un cammino di santità che non ci aspettavamo.
Facendo questa riflessione con il Santo Padre, mi è venuto in mente una preoccupazione: non so se ci rendiamo conto del perché e del per che di questo doloroso cammino che abbiamo percorso. Mi sembra che ci spetti approfondire di più queste esperienze, come fratelli, e chiedere molta luce e grazia per realizzare il piano di Dio nelle nostre vite. Non sono dati storici, qualcosa che ci è successo, qualcosa del passato ormai superato, ma una parte importante della testimonianza che Dio vuole che diamo nella Chiesa.
Non sempre è facile trasmettere agli altri le proprie inquietudini, ma credo che il numero 113 del Ratio institutionis «Christus vita vestra» riassuma bene ciò che voglio dire: «La storia della Legione è di per sé un messaggio per gli uomini del nostro tempo, mostrando loro che oltre alle ferite che ci sono nella stessa esistenza, Cristo può fare cose grandi con chi confida nel suo amore: “Ecco, faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)».
Dio nostro Signore ci ha messo alla prova duramente negli anni passati; a ciascuno in modi diversi. Ci è toccato sperimentare le gravi conseguenze dei delitti del nostro fondatore e di altri legionari a livello personale e istituzionale, e anche le conseguenze che hanno lasciato nelle vite di altre persone nel corso della nostra storia. Non c’è nessuno tra noi che non sia stato ferito in qualche modo durante questo periodo così traumatico. Non lo avevamo previsto e certamente non lo avevamo chiesto.
Nonostante tanta devastazione, Dio continua a agire. Non possiamo negare l’impatto delle nostre vocazioni e tutto il bene che, insieme agli altri membri del Regnum Christi, abbiamo realizzato con la grazia di Dio: Missioni di evangelizzazione, «Mano Amica», università, scuole, tante sezioni e team, migliaia di ritiri predicati a giovani e adulti, suscitando in loro, per opera dello Spirito Santo, il desiderio di una vita nuova. Questo primo anno del mio mandato come direttore generale mi ha aperto gli occhi su questa realtà magnifica. Conoscere, ad esempio, i rettori laici delle nostre università: persone così capaci che, insieme ai rettori legionari, hanno guidato queste istituzioni affinché vivessero davvero il motto «Vince in bono malum»; e sono persone di fede, di preghiera, di amore per la Chiesa, quasi tutte formate nel corso degli anni nel
1 Commento.
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