(Questo testo è stato approvato nella riunione plenaria del Capitolo Generale del 20 gennaio 2014. Lo pubblicheremo con l’annuncio del nuovo governo).
1. Il Capitolo Generale Straordinario, riunito a Roma sotto la presidenza del Delegato Pontificio, Card. Velasio De Paolis, emette questo comunicato sul cammino di rinnovamento che stiamo percorrendo. Ci rivolgiamo a tutte le persone che hanno seguito con attenzione gli eventi recenti nella nostra congregazione religiosa e in particolare ai nostri fratelli legionari di Cristo, ai laici consacrati, alle consacrate e agli altri membri e amici del MovimentoRegnum Christi.
2. Questa è la prima riunione del Capitolo Generale dal 2005. Essendo il capitolo l’autorità interna più alta che rappresenta tutta la congregazione, abbiamo visto la necessità di pronunciarsi sugli eventi significativi degli ultimi nove anni. Con questo vogliamo definire in modo conclusivo la posizione della nostra congregazione riguardo ai comportamenti del P. Marcial Maciel e al suo ruolo di fondatore, in continuità con le disposizioni della Santa Sede e con la precedente dichiarazione di tutti i superiori maggiori della Legione di Cristo. Inoltre offriamo alcune riflessioni iniziali sui punti più importanti del processo di rinnovamento della nostra congregazione. Le prossime settimane, i padri capitolari continueranno l’analisi dei vari temi che dobbiamo affrontare e daranno indicazioni al nuovo governo della Legione per il cammino futuro.
3. Valutando la gravità del male e dello scandalo causato, ci riconosciamo sotto lo sguardo misericordioso di Dio che con la sua provvidenza continua a guidare i nostri passi. Unendoci a Gesù Cristo, speriamo di poter redimere la nostra storia dolorosa e di vincere con il bene le conseguenze del male. Solo così possiamo trovare un senso evangelico a quanto accaduto e costruire il nostro futuro sui solidi fondamenti della fiducia in Dio, della fedeltà alla Chiesa e della verità.
4. Da questa prospettiva abbiamo considerato i comportamenti gravissimi e oggettivamente immorali del P. Maciel che hanno meritato le sanzioni che in passato la Congregazione per la Dottrina della Fede gli ha giustamente imposto. Il nostro fondatore è deceduto nel 2008 e invochiamo per lui la misericordia di Dio. Al tempo stesso vogliamo esprimere il nostro profondo rammarico per gli abusi su seminaristi minori di età, gli atti immorali con uomini e donne adulti, l’uso arbitrario della sua autorità e dei beni, il consumo smodato di farmaci oppiacei e il fatto di aver presentato come propri scritti pubblicati da terzi. Ci risulta incomprensibile l’incoerenza di continuare a presentarsi per decenni come sacerdote e testimone della fede mentre si nascondevano queste condotte immorali. Tutto ciò condanniamo fermamente. Ci dispiace che molte vittime e persone coinvolte abbiano sperato invano in una richiesta di perdono e di riconciliazione da parte del P. Maciel e oggi vogliamo farla noi, esprimendo la nostra solidarietà a tutte loro.
5. I padri capitolari hanno ascoltato come i superiori maggiori della congregazione hanno conosciuto questi aspetti nascosti della vita del nostro fondatore, come hanno cercato di discernere la risposta da dare, tenendo conto delle esigenze etiche e morali, e come hanno portato avanti il processo di comunicazione. Con loro, oggi riconosciamo con tristezza l’incapacità iniziale di credere alle testimonianze delle persone che erano state vittime del P. Maciel, il lungo silenzio istituzionale e, più avanti, i titubamenti e gli errori di giudizio nel informare i membri della congregazione e le altre persone. Chiediamo perdono per queste carenze che hanno aumentato il dolore e lo smarrimento di molti.
6. A causa di questi fatti e situazioni, la nostra congregazione religiosa avrebbe potuto scomparire se non ci avessero accompagnato la misericordia di Dio e la sollecitudine materna della Chiesa, espressa attraverso le decise interventi di Sua Santità Benedetto XVI. Il Papa ha ritenuto che la Legione di Cristo, in termini generali, fosse una comunità sana, ma era necessario apportare correzioni. L’aiuto della Santa Sede è stato imprescindibile per scoprire come la personalità e il modo di agire del P. Maciel stessero influenzando la nostra congregazione religiosa. Infatti, la Visita Apostolica – effettuata, per mandato del Papa, tra il 2009 e il 2010 – ha verificato che “la condotta del P. Marcial Maciel ha causato gravi conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, al punto da rendere necessario un percorso di profonda revisione”. I visitatori hanno indicato soprattutto tre ambiti: la ridefinizione del carisma, l’esercizio dell’autorità e la formazione adeguata. Il Papa ha voluto “accompagnare, sostenere e orientare questo cammino” tramite un suo Delegato, “confidendogli l’incarico di governare, in mio [suo] nome, tale Istituto Religioso per il tempo necessario a completare il percorso di rinnovamento e condurlo alla celebrazione di un Capitolo Generale Straordinario, che avrà come scopo principale portare a termine la revisione delle Costituzioni”.
7. I padri capitolari hanno ascoltato le relazioni del Delegato Pontificio e del nostro Pro-Direttore Generale sul lavoro svolto in questi tre anni e mezzo. Vogliamo condividere sinteticamente l’analisi di alcuni aspetti relativi a quanto la Visita Apostolica aveva rilevato e raccomandato. Sappiamo che questo è l’inizio di un cammino e che ci resta molto da fare. Siamo impegnati a proseguire con umiltà questo processo di rinnovamento e conversione.
a. Nel campo della revisione del nostro carisma, il Delegato Pontificio ci ha guidato innanzitutto a una comprensione adeguata del ruolo del P. Maciel in relazione alla Legione. La congregazione ha chiarito in passato che non può proporre il P. Maciel come modello né i suoi scritti personali come guida di vita spirituale. Riconosciamo la sua condizione di fondatore. Tuttavia, una congregazione religiosa e i suoi tratti essenziali non hanno origine nella persona del fondatore; sono un dono di Dio che la Chiesa accoglie e approva e che poi vive nell’istituto e nei suoi membri.
Una comprensione inadeguata del concetto di fondatore, l’eccessiva esaltazione e la visione acritica della persona del P. Maciel ci hanno portato molte volte a attribuire un valore universale alle sue indicazioni e a aggrapparci troppo ad esse. Per questo, nella revisione delle attuali costituzioni, una delle principali attività è stata separare ciò che esprime realmente il patrimonio carismatico della nostra congregazione da altri elementi accidentali. Inoltre abbiamo assicurato la conformità di tutto il nostro diritto proprio alle norme universali della Chiesa. I tre anni del processo di revisione sono stati simili a un prolungato esame di coscienza comunitario per scoprire e purificare ciò che nel nostro comportamento personale e istituzionale non era proprio della vita religiosa. Abbiamo constatato alcune tendenze che hanno offuscato la comprensione del nostro carisma, tra le altre, la mancanza di una maggiore integrazione nella Chiesa locale e un’insistenza eccessiva sullo sforzo personale, sull’efficacia umana, sul prestigio esterno e sul rispetto minuzioso delle norme. Tutto ciò richiede non solo un cambiamento dei testi legislativi, ma una continua conversione di mente e cuore.
In questi anni siamo arrivati anche a una comprensione più adeguata della nostra integrazione nel Movimento Regnum Christi e a valorizzare e rispettare la vocazione e l’autonomia degli altri membri, in particolare degli uomini e delle donne consacrate. Con loro abbiamo iniziato una riflessione congiunta sul ruolo di ogni ramo del Movimento, sul nostro carisma comune e sul modo di portare avanti il nostro apostolato. I numerosi laici del Regnum Christi sono una parte meravigliosa della nostra realtà ecclesiale e vogliamo promuovere ancora di più la comunione e sostenerla attraverso il nostro ministero sacerdotale.
b. Nell’ esercizio dell’autorità, l’accompagnamento del Delegato Pontificio è stato una lezione continua ed efficace per mettere in pratica tutto ciò che la Chiesa indica sul governo degli istituti di vita religiosa. Abbiamo cercato di introdurre una chiara separazione tra il campo della coscienza (la direzione spirituale e della confessione), il foro interno e il foro esterno (la guida del superiore e la disciplina religiosa) per garantire meglio la libertà e l’intimità di ogni religioso. Con una maggiore rotazione delle persone che ricoprono i vari ruoli di governo e con l’accompagnamento nell’esercizio della loro autorità da parte di un consiglio che si riunisce periodicamente e analizza le questioni più importanti, cerchiamo di prevenire possibili arbitrarietà e abusi. Il Delegato Pontificio e alcuni dei suoi consiglieri personali hanno partecipato quasi settimanalmente alle riunioni del consiglio generale e hanno portato le loro conoscenze ed esperienze. È stato anche eliminato il frazionamento dell’autorità che si era verificato moltiplicando troppo gli assistenti e gli ausiliari dei superiori e le competenze loro assegnate. Inoltre sono state istituite consultazioni formali con i membri della congregazione prima di effettuare le nomine dei superiori e, in caso di cambio di comunità o di missione apostolica, si cerca di coinvolgere l’interessato per discernere meglio la volontà di Dio. Infine, grazie alla soppressione di uno dei nostri due voti particolari e alle numerose riunioni comunitarie per la revisione del testo costituzionale, stiamo imparando come condividere e discutere liberamente con i nostri fratelli riflessioni e suggerimenti su qualsiasi tema riguardante la vita e la missione della congregazione.
c. Nella formazione dei nostri religiosi, si è verificata soprattutto la necessità di migliorare l’accompagnamento vocazionale affinché i novizi e i religiosi maturino la loro decisione personale davanti a Dio prima di emettere la professione religiosa. I rapporti hanno evidenziato che negli ultimi quattro anni non pochi sacerdoti e un gran numero di nostri fratelli hanno lasciato la congregazione. In alcuni casi, la causa è stata senza dubbio l’impatto negativo legato alle notizie sul fondatore e sul modo di divulgarle, ma abbiamo anche constatato carenze nel programma formativo e nel nostro stile di vita. Tra le altre cose, dobbiamo promuovere una esperienza più profonda dei consigli evangelici, il discernimento spirituale e la vita fraterna. La formazione e la vita religiosa continuano a essere oggetto di riflessione di questo Capitolo e saranno una delle priorità del prossimo governo generale.
8. Nei primi giorni del Capitolo abbiamo ascoltato anche la relazione di due commissioni che il Delegato Pontificio aveva istituito:
a. La “Commissione di avvicinamento” si è occupata delle persone che hanno richiesto qualche azione da parte della Legione di Cristo a causa di fatti che hanno un collegamento diretto o indiretto con il P. Marcial Maciel. Il Presidente della commissione, Mons. Mario Marchesi, ci ha informato sui dodici casi presentati. La commissione ha terminato il suo lavoro e nessun caso di sua competenza rimane aperto. La congregazione ha agito in ogni caso secondo le proposte della commissione. L’ascolto e l’aiuto materiale offerto alle vittime hanno contribuito, nel limite del possibile umano, ad alleviare le loro ferite e a favorire la riconciliazione. Ringraziamo tutti i legionari per lo sforzo di avvicinarsi anche ad altre persone coinvolte e di incontrarle personalmente. Chiediamo al nuovo governo di mantenere questo impegno di continuare a cercare la riconciliazione.
b. La “Commissione per lo studio e la revisione della situazione economica della Congregazione dei Legionari di Cristo” aveva lo scopo di analizzare la gestione economica e la situazione finanziaria della congregazione. La relazione presentata al Capitolo da Mons. Mario Marchesi, membro della commissione, sottolinea che non sono state trovate malversazioni di denaro o altre irregolarità negli esercizi fiscali esaminati. Il primo aspetto urgente da affrontare in questo campo è la riduzione del debito bancario, risultato di vari fattori: l’espansione troppo rapida delle opere della congregazione, la crisi immobiliare mondiale e la diminuzione delle donazioni. In alcuni paesi, il debito ammonta a una somma elevata, ma rimane gestibile con gli introiti e i beni della congregazione. D’altra parte, la Commissione ha evidenziato la necessità – e questa sarà una delle attività del prossimo governo generale – di adeguare e semplificare la struttura amministrativa per favorire la responsabilità propria dei superiori territoriali, dei superiori locali, di entrambe le branche di membri consacrati del Regnum Christi e dei direttori delle opere di apostolato. Il Capitolo Generale, come autorità suprema della congregazione, ha anche avuto a disposizione la vasta e dettagliata documentazione preparata dall’amministratore generale e il rapporto delle verifiche interne ed esterne sulle operazioni finanziarie della congregazione in tutto il mondo.
9. Le considerazioni di tutti questi temi ci hanno portato a concludere che il cammino di una “rinnovazione autentica e profonda”, confermato dal Papa Francesco, è progredito ma non si è ancora concluso. Gli eventi di questi anni segneranno l’identità e la vita della nostra congregazione. Alla luce della Provvidenza divina, possiamo accoglierli, affrontarli e trasformarli in un anello per una nuova tappa della nostra storia. Nelle prossime settimane, le riunioni capitolari concluderanno la revisione delle nostre costituzioni per sottoporle all’approvazione della Santa Sede e stabiliremo priorità e orientamenti per proseguire con rinnovata speranza il cammino che la Chiesa ci ha indicato, sotto la cura attenta delle autorità competenti.
10. Concludiamo questo messaggio con un ringraziamento a Dio per il suo amore misericordioso, alla Chiesa che ci ha guidato nella persona del Successore di Pietro, a Sua Eminenza il Cardinale Velasio De Paolis e ai suoi quattro consiglieri personali, Sua Eccellenza Mons. Brian Farrell LC, P. Gianfranco Ghirlanda SJ, Mons. Mario Marchesi, P. Agostino Montan CSI, per la loro presenza ferma e rispettosa tra noi.
Allo stesso tempo ringraziamo tutti i legionari di Cristo per la loro testimonianza di fede, di dedizione e di carità fraterna che ci unisce oltre ogni differenza. In modo particolare pensiamo a quei sacerdoti anziani che per tanti anni ci hanno offerto un esempio di autenticità e dedizione alla missione. Non possiamo “perdere di vista che la loro [nostra] vocazione, nata dalla chiamata di Cristo e animata dall’ideale di testimoniare il suo amore nel mondo, è un dono autentico di Dio, una ricchezza per la Chiesa, il fondamento indistruttibile su cui costruire il suo futuro personale e quello della Legione”.
Infine ringraziamo i membri del Regnum Christi e tante persone che ci hanno accompagnato in questi anni con la loro preghiera e carità.
A tutti quei nostri fratelli, religiosi e sacerdoti, che durante questo periodo hanno abbandonato la congregazione, vogliamo esprimer loro il nostro dispiacere per non averli più tra noi. Vi chiediamo una sincera scusa se non li abbiamo ascoltati e accompagnati evangelicamente e desideriamo mantenere l’amicizia e il dialogo fraterno.
Vogliamo chiedere perdono e ribadire il nostro impegno di riconciliazione con tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono stati feriti dagli eventi tristi di questi anni e dalle nostre carenze.
Maria, la Vergine dei Dolori, è stata