Il P. José Fernández San Román, LC, ha difeso a marzo la sua dissertazione per ottenere il dottorato in diritto canonico presso l’Università Gregoriana di Roma. La tesi si intitola: «L’ammissione al matrimonio di coloro che hanno abbandonato notoriamene la fede e di coloro che sono censurati». La commissione era composta dal P. Juji Sugawara, S.I., presidente e decano della Facoltà; dal P. Janusz Piotr Kowal, S.I., relatore della tesi e dal Prof. Carlo Fantappié, secondo relatore. La valutazione è stata Summa cum Laude. L’atto della discussione si è concluso recitando la Salve Regina.
La tesi offre uno studio storico-canonicodelle fonti e dell’iter redazionale dei canoni 1065 e 1066 del Codice del 1917 (canoni riprodotti sostanzialmente nel Codice attuale), che trattano del cosiddetto matrimonio cum indignis. Si completa con l’analisi di tre pronunciamenti della Santa Sede riguardanti l’ammissione al matrimonio di coloro che ignorano la dottrina cristiana (1918), dei membri di sette ateistiche (1934) e dei comunisti (1949), arrivando così fino alle soglie del Concilio Vaticano II. Di fronte alla situazione pastorale di coloro che si avvicinano alle nozze con scarsa fede personale, si cerca una sorta di esplicitazione, alla luce delle fonti, dell’affermazione dell’esortazione Familiaris Consortio, secondo cui stabilire criteri di ammissione al matrimonio che tengano conto del grado di fede dei futuri sposi è in contraddizione con la tradizione ecclesiale. Si aggiunge anche un’appendice documentale. Il lavoro si conclude facendo riferimento al Sacro Cuore di Gesù, Buon Pastore che va in cerca delle pecore più smarrite.
Attualmente il P. José è docente di alcuni corsi di diritto canonico presso i centri universitari di Roma della Legione di Cristo e relatore di diverse tesi di Laurea in giurisprudenza. Tra gli altri studi, è anche Laureato in Diritto Civile e possiede una Laurea speciale in giurisprudenza canonica e rotale.