Il Papa Francesco ha concesso l’indulgenza plenaria in forma di giubileo a tutti i membri del Movimento Regnum Christi durante l’anno in cui commemorano i 75 anni della loro fondazione. Questo giubileo si concluderà nella Solennità del Sacro Cuore dell’anno 2016.
Così ha annunciato il P. Eduardo Robles-Gil, LC, mediante una lettera indirizzata ai membri del Movimento, dove comunica che la Penitenzieria Apostolica della Santa Sede ha emanato un decreto firmato dal Penitenziere Maggiore, il Cardinale Mauro Piacenza, rispondendo alla richiesta del direttore generale del Regnum Christi e della Legione di Cristo, P. Eduardo Robles-Gil, L.C.
L’indulgenza giubilare potrà essere ottenuta nella solennità di Cristo Re del 2015 e nella solennità del Sacro Cuore del 2016 se rinnovano per devozione i loro impegni che li vincolano al Movimento o alla Legione, e pregano per la fedeltà della loro patria, per la loro vocazione cristiana, per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, e per la difesa della famiglia.
Allo stesso modo, viene concessa l’indulgenza plenaria quando si dedicano per un tempo opportuno alla pratica delle opere di misericordia corporali o spirituali, concludendo con la preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e l’invocazione a Maria, Regina degli Apostoli.
Viene inoltre concessa l’indulgenza plenaria quando si dedicano per un tempo opportuno all’insegnamento o all’apprendimento della dottrina cristiana o partecipano a missioni di evangelizzazione.
I membri della Regnum Christi impediti dall’età o dalla malattia potranno usufruire dell’indulgenza unendosi spiritualmente alle celebrazioni giubilari e offrendo le loro sofferenze e preghiere per la nuova evangelizzazione e per l’instaurazione del Regno di Cristo.
Di seguito si può leggere il decreto in spagnolo. Alla versione originale in latino si può accedere da questo link.
Traduzione dell’originale in latino
PENITENZIARIA APOSTOLICA
Prot. N. 762/15/I
B E A T I S I M O P A D R E ,
Eduardo Robles-Gil Orvañanos, superiore generale della Congregazione dei Legionari di Cristo e Moderatore del Movimento Regnum Christi, con sentimenti di devozione alla Sua Santità e a nome di tutti i membri, informa con fiducia che nel 1941 ebbe inizio l’istituto religioso menzionato, fu eretto canonicalmente nel 1948 nella Diocesi di Cuernavaca ed elevato al grado di istituto di diritto pontificio nel 1965. Al fine di celebrare degnamente il 75º anniversario, dalla Solennità del Sacro Cuore del 2015 fino a questa stessa Solennità del 2016 si terranno funzioni sacre speciali e iniziative spirituali nei templi e cappelle dei Legionari di Cristo e del Movimento Regnum Christi. E affinché si applichi più abbondantemente il tesoro della grazia divina ai membri [della Legione di Cristo e di tutto il Regnum Christi], il suddetto Oratore implora il dono dell’Indulgenza in forma di Giubileo.
Per questo,
Il giorno 27 luglio 2015
La PENITENZIARIA APOSTOLICA, per mandato del Santissimo Padre Francesco, concede benignamente l’Anno giubilare con Indulgenza plenaria allegata, che con le condizioni abituali (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera per le intenzioni del Sommo Pontefice) i membri della Congregazione dei Legionari di Cristo e tutti i membri del Movimento Regnum Christi che, con spirito di penitenza e uniti cordialmente agli scopi spirituali dell’Anno della Vita Consacrata e del prossimo Anno Santo della Misericordia, possono lucrarla una volta al giorno e anche applicarla come suffragio ai fedeli defunti che si trovano in Purgatorio:
a.- nelle solennità di N. S. Gesù Cristo, Re dell’Universo del 2015 e del Sacro Cuore di Gesù del 2016, se emettono o rinnovano, anche privatamente, la promessa di adempiere fedelmente le esigenze della loro vocazione e, per un periodo di tempo opportuno, supplicano Dio per la fedeltà della propria patria alla propria vocazione cristiana, per le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, e per la difesa dell’istituzione della famiglia umana, concludendo con la Preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e l’invocazione a Maria, Regina degli Apostoli.
b.- Ogni volta che si dedicano a praticare per un tempo opportuno le opere di misericordia corporali (dare da mangiare allo affamato, dare da bere allo assetato, ospitare il pellegrino, vestire il nudo, visitare gli ammalati, redimere i prigionieri, seppellire i morti) o spirituali ( correggere chi erra, insegnare a chi non sa, dare consiglio a chi ne ha bisogno, consolare il triste, sopportare con pazienza i difetti degli altri, perdonare le offese, pregare per tutti), concludendo con la Preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e l’invocazione a Maria, Regina degli Apostoli.
c.- Ogni volta che, con cuore fiducioso nella misericordia, dedicano un tempo opportuno ad insegnare o imparare la dottrina cristiana, o alle missioni per la nuova evangelizzazione, concludendo con la Preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e l’invocazione a Maria, Regina degli Apostoli.
I Legionari di Cristo e tutti i membri del Movimento Regnum Christi che si trovano legittimamente impediti dall’età o da una grave malattia, potranno ugualmente ottenere l’indulgenza plenaria nel luogo in cui il loro impedimento li trattiene, se, avendo detestato ogni peccato e avendo l’intenzione di compiere, appena possibile, le tre condizioni abituali, si uniscono spiritualmente alle celebrazioni giubilari o ad altre iniziative spirituali, offrendo le loro preghiere e sofferenze a Dio attraverso Maria per la nuova evangelizzazione dei popoli e l’instaurazione del Regno di Cristo.
E affinché l’accesso al perdono divino tramite le chiavi della Chiesa sia più facile attraverso la carità pastorale, questa Penitenzieria chiede insistentemente ai sacerdoti Legionari di Cristo e agli altri [sacerdoti] membri del Regnum Christi di offrirsi con zelo e generosità alla celebrazione del sacramento della Penitenza e di amministrare frequentemente la Santa Comunione ai malati.
La presente disposizione sarà valida durante l’Anno giubilare. Non ci sono obiezioni.
Mauro Card. Piacenza
Penitenziere Maggiore
Cristóforo Nykel
Reggente
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Dottrina delle indulgenze nel Catechismo della Chiesa cattolica (nn. 1471-1479) |
1471 La dottrina e la pratica delle indulgenze nella Chiesa sono strettamente legate agli effetti del sacramento della Penitenza. Cos’è l’indulgenza “L’indulgenza è la remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che un fedele disposto e adempiendo determinate condizioni ottiene per mezzo della Chiesa, che, come amministratrice della redenzione, distribuisce e applica con autorità il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi” (Pablo VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, norme 1). “L’indulgenza può essere parziale o plenaria, a seconda che liberi dalla pena temporale dovuta per i peccati in parte o totalmente” (Indulgentiarum doctrina, norme 2). “Ogni fedele può lucrarla per sé stesso o applicarla per i defunti, a modo di suffragio, sia indulgenze parziali che plenarie” (CIC can 994). Le pene del peccato 1472 Per comprendere questa dottrina e questa pratica della Chiesa è necessario ricordare che il peccato ha una doppia conseguenza. Il peccato grave ci priva della comunione con Dio e perciò ci rende incapaci della vita eterna, la cui privazione si chiama “pena eterna” del peccato. D’altra parte, ogni peccato, anche veniale, comporta un attaccamento disordinato alle creature che deve essere purificato, sia qui in terra, sia dopo la morte, nello stato chiamato Purgatorio. Questa purificazione libera da quella che si chiama la “pena temporale” del peccato. Queste due pene non devono essere concepite come una specie di vendetta, inflitta da Dio dall’esterno, ma come qualcosa che nasce dalla natura stessa del peccato. Una conversione che proviene da una fervente carità può arrivare alla completa purificazione del peccatore, in modo che non residuino pene (cfr Concilio di Trento: DS 1712-13; 1820). 1473 Il perdono del peccato e la restaurazione della comunione con Dio comportano la remissione delle pene eterne del peccato. Ma le pene temporali del peccato rimangono. Il cristiano deve sforzarsi, sopportando pazientemente le sofferenze e le prove di ogni genere e, al momento opportuno, affrontando serenamente la morte, accettando come grazia queste pene temporali del peccato; deve applicarsi, sia mediante le opere di misericordia e di carità, sia mediante la preghiera e le diverse pratiche penitenziali, a spogliarsi completamente del “uomo vecchio” e a rivestirsi del “uomo nuovo” (cfr Ef 4,24). In comunione dei santi 1474 Il cristiano che desidera purificarsi dal suo peccato e santificarsi con l’aiuto della grazia di Dio non è solo. “La vita di ciascuno dei figli di Dio è legata in modo ammirevole, in Cristo e per Cristo, alla vita di tutti gli altri fratelli cristiani, nell’unità soprannaturale del Corpo mistico di Cristo, come in una persona mistica” (Pablo VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, 5). 1475 Nella comunione dei santi, quindi, “esiste tra i fedeli, sia tra coloro che sono già beati sia tra quelli che espiano nel purgatorio o che ancora peregrinano sulla terra, un costante vincolo di amore e un abbondante scambio di tutti i beni” (Ibíd). In questo scambio ammirevole, la santità di uno giova agli altri, oltre il danno che il peccato di uno potrebbe aver causato agli altri. Così, il ricorso alla comunione dei santi permette al peccatore pentito di essere prima e più efficacemente purificato dalle pene del peccato. 1476 Questi beni spirituali della comunione dei santi, li chiamiamo anche il tesoro della Chiesa, “che non è somma di beni, come sono le ricchezze materiali accumulate nel corso dei secoli, ma è il valore infinito e inesauribile che hanno davanti a Dio le espiazioni e i meriti di Cristo nostro Signore, offerti affinché l’umanità fosse liberata dal peccato e giungesse alla comunione con il Padre. Solo in Cristo, Redentore nostro, si trovano in abbondanza le soddisfazioni e i meriti della sua redenzione” (Indulgentiarum doctrina, 5). 1477 “Appartengono altresì a questo tesoro il prezzo veramente immenso, inconmensurabile e sempre nuovo che hanno davanti a Dio le preghiere e le buone opere della Beata Vergine Maria e di tutti i santi che si sono santificati per la grazia di Cristo, seguendo i suoi passi, e hanno compiuto un’opera gradita al Padre, in modo che, lavorando alla propria salvezza, hanno cooperato ugualmente alla salvezza dei loro fratelli nell’unità del Corpo mistico” (Indulgentiarum doctrina, 5). L’indulgenza di Dio si ottiene attraverso la Chiesa 1478 Le indulgenze si ottengono per mezzo della Chiesa che, in virtù del potere di legare e sciogliere conferitole da Cristo Gesù, interviene a favore di un cristiano e gli apre il tesoro dei meriti di Cristo e dei santi per ottenere dal Padre della misericordia la remissione delle pene temporali dovute per i suoi peccati. Perciò la Chiesa non vuole solo aiutare questo cristiano, ma anche spronarlo a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità (cfr Indulgentiarum doctrina, 8; Concilio di Trento: DS 1835). 1479 Poiché i defunti in via di purificazione sono anch’essi membri della stessa comunione dei santi, possiamo aiutarli, tra le altre cose, ottenendo per loro indulgenze, affinché siano liberati dalle pene temporali dovute per i loro peccati. |