Condividiamo un’intervista pubblicata dal sito del Regnum Christi di Spagna, nella quale il padre Miguel Ángel Llamas, L.C., responsabile di “La Parola di Dio”, iniziativa che attraverso WhatsApp condivide quotidianamente una riflessione sul Vangelo.
In occasione della Domenica della Parola, istituita da Papa Francesco per promuovere la vicinanza delle persone con la Sacra Scrittura, abbiamo intervistato il P. Miguel Ángel Llamas, L.C. Da oltre dieci anni, il P. Miguel Ángel condivide quotidianamente una riflessione sul Vangelo tramite WhatsApp a quasi mille persone con messaggi che raggiungono paesi come Italia, Spagna, Messico, Argentina e Cile. “In generale piace perché è breve, essenziale e si può ascoltare ovunque”, spiega su questa opera che occupa un ruolo fondamentale nella sua quotidianità.
Per iscriversi a “La Parola di Dio” su WhatsApp, entra in questo link.
Il P. Miguel Ángel ha 69 anni, è originario di Jerez de la Frontera e prima di entrare nella Legione di Cristo studiava veterinaria. Attualmente, è superiore della comunità dei Legionari di Cristo a Valencia (Spagna), e supporta nella Cumbres School e nella sezione degli adulti. Con tutto, trova il tempo, un’ora e mezza al giorno, per preparare i suoi invii sia in italiano che in spagnolo. Lo sforzo ne vale la pena: “Possiamo chiedere alla Bibbia in qualsiasi momento della nostra vita: cosa avrebbe fatto Gesù nella mia situazione?, e troveremo la risposta”.
Leggi l’articolo pubblicato dal Regnum Christi di Spagna
Padre Miguel Ángel, come è nata l’iniziativa di condividere il Vangelo e una breve riflessione quotidiana tramite WhatsApp?
Più di 10 anni fa, in una conversazione con un vescovo messicano che inviava riflessioni evangeliche tramite WhatsApp, mi sono posto la domanda di fare lo stesso. Gli ho chiesto il permesso di copiare l’idea e ho iniziato il 27 maggio 2014. La mia idea era inviare un messaggio audio su WhatsApp di massimo 4 minuti a un gruppo che ho formato con amici in Messico, dove avevo lavorato più a lungo. Lo scopo era che, almeno, aiutasse una persona. La cosa ha iniziato a crescere e ho creato altri gruppi in Spagna, in Argentina e in Cile.
Nel 2015 sono stato nominato cappellano della Sezione degli Adulti a Roma, Italia, e la Direttrice della Sezione, venuta a sapere, mi ha “esigito” di farlo anche in italiano. Di nuovo, il passaparola ha continuato a funzionare e ho dovuto aprire altri gruppi in italiano e sono entrato in altri già esistenti per inviare le riflessioni. Lo stesso è successo ora a Valencia. Attualmente invio la riflessione a quasi mille persone direttamente: 300 in italiano e 700 in spagnolo, dico direttamente perché so che molte persone la inoltrano ai loro gruppi, quindi ignoro la portata reale.

Come riesce a organizzarsi per conciliare questa attività con il resto del suo apostolato?
La riflessione dura tra 3 minuti e mezzo e 4. Prima faccio un contesto del passo evangelico, poi spiego il passo in sé, faccio un’applicazione alla vita e termino con due domande per una riflessione personale. Devo dire che pochissimi giorni ho smesso di inviare la riflessione in questi 10 anni, quando sono stato malato a letto o quando faccio esercizi spirituali.
È qualcosa che occupa la mia giornata, quindi è incluso nella mia programmazione quotidiana. Preparare la riflessione in italiano, tradurla in spagnolo e registrarla in audio mi richiede circa un’ora e mezza. La preparo il giorno prima e la invio alle 7:00 del mattino secondo i fusi orari di ogni paese.
Quale impatto hanno avuto sugli ascoltatori i messaggi e cosa ti hanno trasmesso?
In generale, è qualcosa che piace perché è breve, essenziale e si può ascoltare ovunque. Molte persone mi hanno detto che lo ascoltano con i figli mentre li portano a scuola o mentre vanno al lavoro in macchina, o mentre fanno colazione, insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Leggi l’articolo pubblicato dal Regnum Christi di Spagna
Nel contesto della Domenica della Parola, quale ruolo dovrebbe avere la lettura della Bibbia nella vita di un cattolico?
La terza domenica del tempo ordinario celebriamo la “Domenica della Parola di Dio”, istituita da Papa Francesco nel 2019 affinché cresca nel Popolo di Dio “la familiarità religiosa e assidua” con la Bibbia, attraverso la lettera apostolica in forma di motu proprio “Aperuit illis” del 30 settembre 2019. La Bibbia, e in particolare il Nuovo Testamento, per il cristiano è come il suo “manuale di istruzioni”. In realtà, la Bibbia è un libro vivo che ci parla costantemente perché è una parola viva. I Vangeli non sono una biografia di Gesù di Nazaret, ma sono libri sacri amati dallo Spirito Santo, che è il vero autore, per mostrarci la vita di Gesù: predicazione e fatti che ci guidano nella nostra vita cristiana. Possiamo chiedere alla Bibbia in qualsiasi momento della nostra vita: cosa avrebbe fatto Gesù nella mia situazione?, e troveremo la risposta. Un’altra esperienza incredibile è che, nonostante leggiamo lo stesso passo due, cinque, cento volte, ci dice sempre qualcosa di diverso. Io non ripeto mai le mie riflessioni, anche se in questi dieci anni si ripetono passi evangelici, le faccio sempre nuove.
Credi che, attraverso la Parola di Dio, si possano formare comunità di apostoli in uscita? Come potrebbe essere promosso questo attraverso la lettura e la meditazione della Bibbia?
La Parola di Dio letta, riflettuta e commentata è un mezzo insuperabile per creare gruppi di preghiera, comunità di apostoli, perché, come dicevo, la Parola di Dio è viva, ci rende vivi e cristiani impegnati nella causa di Cristo. Se non nutriamo la nostra anima con la Parola di Dio, cosa potremo offrire al mondo assetato di Dio?: nulla. Quindi, per ogni discepolo di Gesù Cristo, è fondamentale leggere quotidianamente e riflettere sul Vangelo per poter scoprire la propria missione e trovare le risposte a tanti interrogativi che il mondo o la nostra stessa coscienza ci pongono.
Immagine: Unsplash