Sala Stampa      Ambienti Sicuri      Regnum Christi

     
  • Chi siamo
    • Spiritualità
    • Storia
    • Statistiche
    • Regnum Christi
  • Dove siamo
    • Territori e Delegazioni
    • Paesi di missione
  • Governo
    • Direttore generale
    • Consiglio generale
    • Ufficiali superiori
    • Departimenti
    • Capitolo generale
  • Apostolati
  • Essere Legionari
    • Discernimento vocazionale
    • Centri vocazionali
    • Fasi di formazione
    • Contatto vocazionale
  • Notizie
    • Notizie Italia
    • Legionari
    • Chiesa
    • Santo Padre
  • Risorse
    • Biblioteca legionaria
  • Contatto
Notizie

La misericordia non esclude nessuno

Pubblicato il 11 Settembre, 2015
Notizie

Fonte: Vatican.va

Al venerato fratello
Monsignor Rino Fisichella
Presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione della Nuova Evangelizzazione

La vicinanza del Giubileo straordinario della Misericordia mi permette di concentrare l’attenzione su alcuni punti sui quali ritengo importante intervenire per facilitare che la celebrazione dell’Anno Santo sia un autentico momento di incontro con la misericordia di Dio per tutti i credenti. È mio desiderio, infatti, che il Giubileo sia un’esperienza viva della vicinanza del Padre, come se si volesse toccare con mano la sua tenerezza, affinché si rafforzi la fede di ogni credente e, così, il testimonio sia sempre più efficace.

Il mio pensiero si rivolge, innanzitutto, a tutti i fedeli che in ogni diocesi, o come pellegrini a Roma, vivranno la grazia del Giubileo. Desidero che l’indulgenza giubilare arrivi a ciascuno come autentica esperienza della misericordia di Dio, che va incontro a tutti con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso. Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere una breve peregrinazione verso la Porta Santa, aperta in ogni cattedrale o nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano e nelle quattro basiliche papali di Roma, come segno del desiderio profondo di autentica conversione. Disposo altresì che si possa ottenere l’indulgenza nei santuari dove si apra la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente si identificano come Giubilari. È importante che questo momento sia unito, innanzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e di tutto il mondo.

Penso, inoltre, a coloro che per vari motivi si troveranno impossibilitati ad arrivare alla Porta Santa, in primo luogo i malati e le persone anziane e sole, spesso in condizioni di non poter uscire di casa. Per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare. Il mio pensiero si rivolge anche ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà. Il Giubileo è sempre stato l’occasione di una grande amnistia, destinata a rendere partecipi molte persone che, anche meritando una pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia commessa e desiderano sinceramente reintegrarsi nella società dando il loro contributo onesto. Che a tutti loro arrivi realmente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi più ha bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che attraverseranno la porta della loro cella, dirigendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto essere per loro il passo della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di convertire i cuori, è anche capace di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.

Ho chiesto che la Chiesa riscopra in questo tempo giubilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporali e spirituali. L’esperienza della misericordia, infatti, si rende visibile nel testimonio di segni concreti come ci ha insegnato lo stesso Gesù. Ogni volta che un fedele vivrà personalmente una o più di queste opere otterrà certamente l’indulgenza giubilare. Da qui l’impegno a vivere della misericordia per ottenere la grazia del perdono completo e totale per il potere dell’amore del Padre che non esclude nessuno. Sarà, quindi, una indulgenza giubilare piena, frutto dell’evento stesso che si celebra e si vive con fede, speranza e carità.

L’indulgenza giubilare, infine, si può ottenere anche per i defunti. A loro siamo uniti dal testimonio di fede e carità che ci hanno lasciato. Come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei santi, pregare per loro affinché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa abbracciarli nella beatitudine che non avrà fine.

Uno dei gravi problemi del nostro tempo è, certamente, la modifica del rapporto con la vita. Una mentalità molto diffusa che ha già provocato una perdita della dovuta sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita. Alcuni vivono il dramma dell’aborto con una coscienza superficiale, quasi senza rendersi conto del gravissimo male che comporta un atto di quel tipo. Molti altri, invece, anche vivendo quel momento come una sconfitta, considerano di non avere altra strada da percorrere. Penso, in modo particolare, a tutte le donne che hanno ricorso all’aborto. Conosco bene le condizioni che le hanno spinte a quella decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato molte donne che portavano nel cuore una cicatrice per quella scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è accaduto è profondamente ingiusto; tuttavia, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza. Il perdono di Dio non si può negare a chiunque si sia pentito, soprattutto quando con cuore sincero si avvicina al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre. Anche per questo motivo ho deciso di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno giubilare, nonostante qualsiasi questione contraria, la facoltà di assolvere dal peccato di aborto coloro che lo hanno praticato e pentiti di cuore chiedono per esso perdono. I sacerdoti devono prepararsi a questa grande opera sapendo coniugare parole di autentica accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso, e indicare un itinerario di vera conversione per arrivare ad accogliere il perdono autentico e generoso del Padre che tutto rinnova con la sua presenza.

Un’ultima considerazione si rivolge ai fedeli che, per vari motivi, frequentano le chiese dove celebrano i sacerdoti della Fraternità di San Pio X. Questo Anno giubilare della Misericordia non esclude nessuno. Da vari luoghi, alcuni vescovi fratelli mi hanno parlato della loro buona fede e pratica sacramentale, unita, tuttavia, alla difficoltà di vivere una condizione pastorale difficile. Confido che nel prossimo futuro si possano trovare soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità. Contemporaneamente, mosso dall’esigenza di rispondere al bene di questi fedeli, con una mia disposizione stabilisco che coloro che durante l’Anno Santo della Misericordia si avvicineranno ai sacerdoti della Fraternità San Pio X per celebrare il Sacramento della Riconciliazione, riceveranno valida e lecita l’assoluzione dei loro peccati.

Confidando nell’intercessione della Madre della Misericordia, affido alla sua protezione la preparazione di questo Giubileo straordinario.

Vaticano, 1 settembre 2015.

FRANCISCUS

Condividi

Entrata precedente
Vivere la missione di dedicare uno o più anni al servizio della Chiesa
Entrata successiva

Domenica 13 settembre – Non vivere secondo gli schemi del mondo.

Altre notizie

È online il nuovo sito www.legionaridicristo.it: Una finestra aggiornata sulla vita della Congregazione in Italia

2 Agosto, 2025

Un’estate che lascia il segno: il racconto dei campi ECYD 2025

2 Agosto, 2025

Madonna di Sezzano: Spiritualità, formazione e cultura

2 Agosto, 2025

XIV Convegno di “Mistero Grande”: il sacerdozio degli sposi come vocazione trasformante

2 Agosto, 2025

Luca Giacometti entra nel noviziato dei Legionari di Cristo: «Non so quale sarà il mio cammino, ma so che Dio mi chiama a stare qui ora»

13 Luglio, 2025

Edizioni ART e l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum insieme per un confronto attuale su matrimonio ed etica sessuale

13 Luglio, 2025

Missione Catechista: la nuova rivista per la formazione integrale del catechista di oggi

13 Luglio, 2025

Il Cardinale Pizzaballa benedice la nuova “Pentecost Room” al notre dame of jerusalem center

13 Luglio, 2025

Il mio Giubileo: un sussidio per vivere il tempo di grazia

23 Giugno, 2025

Il carcere quale monastero sfigurato: Oggi la Salvezza si è fermata in questa casa

27 Maggio, 2025

Le parrocchie dei Legionari di Cristo in Italia presenza viva nelle comunità, al servizio della Chiesa

8 Maggio, 2025

Portate avanti il carisma che il Signore vi ha donato 23 nuovi sacerdoti legionari ordinati a Roma

3 Maggio, 2025

La Congregazione dei Legionari di Cristo è un istituto religioso clericale di diritto pontificio, composto da sacerdoti e candidati al sacerdozio. Appartiene costitutivamente al Regnum Christi, famiglia spirituale e corpo apostolico.

Direzione Generale

Via Aurelia 677, 00165 Roma, Italia
8:00 am – 16:30 pm
+39 06 88961

Link utili

Regnum Christi
Consacrate del Regnum Christi
Consacrati del Regnum Christi

Tutti i diritti riservati 2025 © Legionari di Cristo

Politica sulla Privacy

Facebook
X
Instagram
WhatsApp
TikTok
Telegram
YouTube
Flickr
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Se continui a usare questo sito, accetti il loro utilizzo. Politica sulla privacy