Nel corso degli anni la Congregazione ha sviluppato un coerente sistema simbolico, comprendente il nome, il motto e lo stemma, l’inno, la bandiera ed altro ancora, che riflettono le sue finalità ed il suo carisma. Questi simboli riflettono il suo scopo e il suo carisma. Fin dalla sua fondazione, la Missione Apostolica è stata dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
Fin dall’inizio, l’Apostólica Misional fondata nel 1941 in Messico era dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Tra il 1945 e il 1946 fu scelto come titolo del nuovo Istituto religioso, sbocciato direttamente dall’esperienza di quella prima Apostolica, quello di Missionarii a sacratissimo Corde Jesu et beatissima Virgine perdolente, Missionari del Sacro Cuore e della Madonna addolorata: è questo il nome che figura negli atti del Nihil obstat e dell’Erezione canonica datati 1948. Però, sempre più frequentemente a partire dalla fine degli anni Quaranta, i religiosi della giovane Congregazione cominciarono a definire se stessi come Legionari, facendo propria una suggestione di papa Pio XII nella quale si riconobbero: in un primo tempo si definirono «Legionari del Papa», ma poi optarono definitivamente per quello di «Legionari di Cristo». Ben presto questo nome prevalse su quello originario, tanto è vero che quando nel 1952 si trattò di scegliere il nome per il neonato Collegio della congregazione in Roma, fu scelto quello di Collegium maximum Legionariorum Christi. Tracce di tali cambiamenti si trovano nelle sigle posposte al nome, tipiche degli istituti religiosi: fino al 1949 circa e in seguito ancora nei documenti ufficiali, i componenti apponevano l’acronimo CJ, cioè Cordijesuita, per un periodo intorno al 1950-1951 scrissero LP, Legionarios del Papa, e infine dal 1952 regolarmente LC, Legionarios de Cristo, come avviene tuttora.
Da parte sua, la Chiesa prese atto del cambio del nome e lo ratificò strada facendo: nl 1952 la Congregazione dei religiosi e il Vicariato di Roma fissarono come Curia generalizia proprio l’edificio chiamato Collegio maggiore dei Legionari di Cristo di Roma, nel 1965 il Decretum laudis usa per il nuovo Istituto ancora il vecchio nome ma specifica che dal popolo, vulgo dicti, era definito e conosciuto con il nome di Legionarios de Cristo. Poi, nel 1969, il cardinal Ildebrando Antoniutti decretò il cambio definitivo: il nome antico non fu più usato e rimase quello di Legionari di Cristo.
In un’Udienza generale del 2 gennaio 1974 il beato Paolo VI, rivolgendosi ai novelli sacerdoti di quell’anno, sintetizzò il carisma racchiuso nel nome Legionari di Cristo: «Cosa vuol dire Legionari di Cristo? vuol dire appartenenti ad una famiglia spirituale e religiosa che non ha molti anni di vita, è stata fondata anche a conoscenza nostra: ricordiamo i primi passi […]. Siete Legionari cioè non gente inerte o che sta a vedere come vanno le cose, ma che vuol imprimere nelle cose una forza e dare al Cristianesimo una espressione che è proprio sua: militante; Legionari cioè combattenti per il nome di Gesù. Dio vi benedica e Dio conservi in voi questo carattere. Ci vuole, ci vuole, sì, la parola è superba ma sta bene riferita a Cristo, essere conquistatori, Legionari per combattere e difendere, Legionari per conquistare e chiamare gli altri fratelli alla stessa fede e alla stessa comunione del Signore».
Durante il Capitolo generale del 2014, si è riflettuto sulla possibilità di cambiare nome e un allegato al Comunicado capitular ben spiega le ragioni per le quali è parso opportuno conservarlo.